Cob House: costruire nel rispetto della Natura

Una tecnica utilizzata per le costruzioni rurali da tempo immemore sta ri-prendendo piede in alcuni paesi, dove contadini con pochi materiali e tanto olio di gomito costruiscono piccoli ma accoglienti alloggi in pochi mesi.
Queste abitazioni appartengono alla classe delle costruzioni in terra cruda (come adobe, torchis, pisè), il cui impasto ha consistenza umida e richiede la partecipazione di materie naturali come terre argillose o limose, acqua, fibre naturali (paglia e fibre vegetali) e sabbia. Il composto ecosostenibile è facilmente lavorabile, tanto da permettere la modellazione di profili curvi come archi e nicchie, e in seguito indurisce definendo la volumetria della costruzione. L’alta lavorabilità è conseguenza diretta dell’ottima plasticità che l’impasto presenta, dovuta proprio alla componente terrosa ad alto tenore di argilla. 
La realizzazione di queste architetture sostenibili è sorprendentemente vantaggiosa sotto diversi aspetti: tempi brevi di costruzione, impiego di risorse locali (con un conseguente costo nullo dei trasporti di materiale e quindi emissione pari a zero di CO2), economicità generale, resistenza al fuoco, e buone caratteristiche isolanti. 
La loro struttura porosa è in grado di trattenere al suo interno il quantitativo di aria necessario ad attenuare le escursioni termiche, in modo tale da garantire un accumulo di calore e una lenta dispersione, con il beneficio di avere pareti che trattengono il calore degli ambienti interni durante le stagioni fredde. 
L’unica cosa che queste costruzioni temono è l’attacco delle acque meteoriche e la risalita capillare del terreno, per questo motivo è preferibile adottare piccoli accorgimenti per evitare l’incombere di determinate patologie di degrado, come ad esempio realizzare delle coperture aggettanti tanto quanto basta a limitare il contatto con la pioggia, creare delle opere di fondazione con pietrisco sempre più grosso procedendo in profondità, tale da rendere “faticosa” la risalita delle acque dal terreno. 
In accordo con i parametri di resistenza del materiale, assolutamente privo di armature metalliche, gli alloggi realizzabili sono di modeste ma confortevoli dimensioni, come è possibile vedere in questo veloce tour attraverso la costruzione da 150£ di Michael Buck.
  
É possibile trovare costruzioni della stessa categoria ma anche più complesse, grazie alla possibilità di aumentare la resistenza realizzando elementi portanti in legno massiccio, opere di fondazione in terracotta e pietrame e altri accorgimenti sempre nel rispetto della natura.
La fantasia dei progettisti, che in questo caso coincidono con la manodopera, e la plasticità dell’impasto si combinano dando vita a residenze quasi “fantastiche” totalmente immerse nella natura, dove pavimenti, serramenti, rivestimenti, elementi di copertura e arredi sono tutti realizzati riciclando del materiale. 
Fare una pausa dalle metropoli colme di alti palazzi e calcestruzzo armato per dare spazio a piccole residenze hand-made può servire a fare pace con la natura e credere che, da qualche parte nel mondo, qualcuno cerchi ancora di salvaguardarla.