Il primo Don Giovanni

Il prototipo del Don Giovanni ha un illustre predecessore in Ovidio, poeta latino del I sec. a.C./I sec. d.C. Seppur calato nella finzione letteraria, Ovidio, dopo aver confessato l’impossibilità di cambiare il suo comportamento riprovevole, elenca in modo sottilmente ironico e giocoso tutti i tipi di donna che ai suoi occhi sono attraenti. E il catalogo non è certo breve: a differenza dell’amore per una sola donna cantato dagli altri elegiaci, l’amore di Ovidio è indirizzato a tutte le fanciulle senza distinzione. Ognuna è portatrice di un dettaglio che lo fa impazzire, e tutte in definitiva egli vorrebbe sedurre. Quando nel 1787 Lorenzo Da Ponte scriverà il libretto del Don Giovanni per Mozart si rifarà esplicitamente a questo componimento. 

Io non oserei difendere i miei costumi corrotti e usare armi ipocrite in difesa dei miei vizi. Lo confesso, se confessare le proprie colpe serve a qualcosa; ma ora, dopo averle confessate, pazzo, ricado nelle mie colpe. Le odio, ma non posso non desiderare quello che odio. […] Non è nemmeno ben sicuro il tipo di bellezza che suscita il mio amore; ci sono cento motivi perché io ami sempre. Se una tiene abbassato lo sguardo pudico su di sé, mi consumo d’amore, e quella pudicizia è un agguato per me; se una è provocante, ne sono preso perché non è sdegnosa e fa sperare di essere eccitabile sul morbido letto; se mi è sembrata riottosa e simile alle severe Sabine, penso che abbia desiderio, ma finga profondamente; se è dotta, mi piace perché fornita di rare qualità; se è rozza, mi piace per la sua semplicità. Ce n’è una che dichiara le poesie di Callimaco rozze di fronte alle mie; subito mi piace quella cui piaccio; ma c’è anche quella che critica me come poeta e la mia poesia: desidero reggere la coscia di lei che mi critica. Una avanza flessuosa: mi conquista con l’incedere; un’altra è rigida: potrà essere più flessuosa al contatto di un uomo. […] Tu, poiché sei così alta, eguagli le antiche donne degli eroi e sei in grado di occupare, distesa, tutto il letto; questa è adatta per la sua piccola statura: io sono allettato da entrambe. Una non è ben curata: mi sovviene che cosa potrebbe essere di lei abbigliata; è elegante: mostra da sola le sue bellezze. Una fanciulla dal colorito chiaro mi conquisterà, mi conquisterà una fanciulla bionda; l’amore è gradevole anche con una dal colorito scuro. Se dal bianco collo scendono capelli neri, anche Leda fu notata per la chioma nera; se sono biondi, l’Aurora piacque per i suoi capelli color di croco: il mio amore si adatta a tutte le vicende. L’età giovanile mi stuzzica, l’età più avanzata mi colpisce: quella è preferibile per la bellezza, questa per l’esperienza. Insomma, tutte le donne che uno apprezza in tutta Roma, tutte queste il mio amore ambisce”.

Ovidio vuole in definitiva collezionare e provare qualsiasi tipo di donna: il suo amore è esteso al genere femminile nella sua totalità. Molti certamente si rispecchieranno in questa concezione particolare e, agli occhi delle donne, vista con un po’ di perplessità.

Giulia Bitto