Io odio il lettore medio

Io odio il lettore medio.
Sì, lo odio e non me ne vergogno. Detesto con tutto il mio cuore questa massa scalpitante di internauti, questo gregge di gargantuesche proporzioni che coi suoi click (de)forma il mercato e pretende di decidere anche cosa devo scrivere io. Lo odio perché a me, le sue decisioni, non piacciono per niente.
Il tipico lettore medio abita i social network di ogni tipo. Per attirarlo sul proprio sito è necessario innanzitutto un titolo frivolo o sensazionalistico, non importa quale sia il vero contenuto del pezzo. Un articolo intitolato “IN COMMERCIO LE MUTANDE CHE FILTRANO LE SCORREGGE” diventerà con estrema facilità cliccato e popolare sulla rete, proprio grazie alla massiva azione del lettore medio.
Tra un reportage impegnato ed una notizia scherzosa, l’errabondo lettore medio sceglierà sempre la seconda. Sempre, senza margine d’errore. E nell’epoca dei giornali online, in grado di sopravvivere solo grazie ai click sui loro siti web, questo genere di notizie abbonda. Salvataggi di gattini, panda giocolieri, gli ultimi avvenimenti nella vita delle star: il web è sempre più monopolio di questi “articoli”, mentre lo spazio per le riviste specialistiche e per i pezzi di qualità si riduce.
Ed è così che nascono siti esclusivamente dedicati a questo genere di non-notizie, prodotte da non-giornalisti ad uso e consumo di non-lettori. Un circolo vizioso che alimenta un mercato malsano e virulento all’interno del mondo del giornalismo serio.
Ovviamente questi siti web hanno un successo di pubblico incredibile. In pochi mesi li ritrovi dappertutto, ed i loro articoli invadono la home del tuo social network preferito. Riescono in poco tempo a conquistare una popolarità immensa (seppur effimera), sostenuta dalle risate sguaiate che il lettore medio tanto ama farsi leggendo le schifezze che producono.
Anche i giornali si devono adeguare davanti allo strapotere del lettore medio, conformandosi a questo trend deviato. Ed è così che anche le grandi testate italiane si piegano dando in pasto al proprio pubblico gatti, panda e compagnia cantante. Perché il libero mercato non ammette sconti, e se vuoi sopravvivere devi proporre la stessa aria fritta che propongono i tuoi avversari.

Caro lettore medio, vorrei rinnovarti il mio odio nei tuoi confronti, e dirti che non mi piegherò mai alle tue leggi. Continuerò imperterrito col mio lavoro, scrivendo per un’altra categoria di lettori: quelli che si interessano, che leggono con passione, che analizzano e spesso criticano ciò che scrivo, per aiutarmi a migliorare. Tutte cose che tu, lettore medio, non puoi e non potrai mai darmi.

Samsung Galaxy NX, il nuovo ibrido Fotocamera-Smartphone con interfaccia Android

Scende in pista il nuovo ibrido di casa Samsung, la Galaxy NX, ardito esperimento di unione di una fotocamera con obiettivi intercambiabili e uno smartphone di fascia alta, se si tratti di una macchina fotografica con uno smartphone “incastonato” dietro l’obiettivo o viceversa dipenderà dall’uso che se ne vuole fare, come anche per altri modelli (Sony QX Lens-camera, Nokia Lumia 1020) non resta che scoprirne le caratteristiche.

  • Sensore CMOS da 20.3 Mpx APS-c (stesso della NX300)
  • Kit con obiettivo 18-55mm F3.5-5.6 
  • Autofocus ibrido avanzato (AIA): 105 punti di messa a fuoco; 247 punti di rilievo del contrasto
  • Schermo Touchscreen capacitivo LCD 921K da 4.8 pollici in Gorilla Glass
  • SVGA mirino elettronico con controllo delle diottrie
  • Formati immagine JPEG, RAW, RAW+JPEG
  • Scatto continuo a 8.6 fps
  • Registrazione video a 1080/30p, 720p60
  • 16GB di memoria, con slot per micro SD
  • Processore Quad-core da 1.6GHz
  • Android 4.2 (Jelly Bean)
  • Batteria da 4360mAh
  • Wi-Fi doppia banda 802.11 a/b/g/n
  • Bluetooth 4.0 (LE) e NFC
  • Dati da cellulare in 4G LTE/3G HSPA+42Mbps
  • GPS e bussola integrati

Il sensore si trova dietro l’attacco per le ottiche di tipo NX, anche se il numero di obiettivi idonei è piuttosto esiguo. Nella parte superiore del corpo si trovano i 4 pulsanti fisici per attivare rispettivamente il flash “on camera”, azionare l’otturatore, registrare video e un tasto multifunzione a cui possono essere assegnati diversi compiti. Tutto questo lascia intendere che la maggior parte dei controlli si troverà sul display.

Il display da 4.8″ sarà utilizzato per la maggior parte delle funzioni

Lo schermo è ampio e contenente tutte le funzioni a portata di dito, una funzione interessante è il sensore che rileva la vicinanza dell’occhio al mirino spegnendo il display touch evitando l’attivazione di funzioni indesiderate.

L’ampia impugnatura della NX, costituisce il solo “appiglio” per manovrare e gestire il dispositivo

Per chi conosce l’interfaccia del Samsung galaxy S4 non noterà alcuna differenza con il sistema della NX però una macchina del genere ha bisogno di selezioni rapide, intuitive e interfacce più orientate ai bisogni dei fotografi.

Da sottolineare che è la prima del suo genere a scattare in formato Raw. 

Perfetta per chi ama scattare e condividere le proprie foto sui social network. Si mira, si scatta, si condivide e il gioco è fatto. Per quanto riguarda la fotografia non è stata introdotta nessuna miglioria significativa.

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Se non ami il Rock non è una questione di gusti, il problema è solo tuo

La citazione originale sarebbe:
Se non ti piace il rock ‘n roll non è una questione di gusti, il problema è solo tuo. [Lemmy Kilmister]
Purtroppo facebook ci ha costretto ad usare un nome più corto per la nostra fanpage dedicata al Rock! Il link della pagina è: https://www.facebook.com/amoilrocknroll
Non vuole solo essere una fonte di news, recensioni di dischi e curiosità ma anche uno spazio in cui gli appassionati del genere possano discutere e proporre articoli da pubblicare!
Ovviamente se non sei interessato al Rock ci pensa Lemmy Kilmister a chiarire il concetto.

Luci ed ombre sui cambiamenti di Flickr

Il rinnovo totale di Flickr, tra cui anche quello dei modelli d’abbonamento, ha suscitato molte critiche e discussioni.
Il restyling del sito e la concessione di un notevole spazio gratuito hanno attirato le attenzioni di un pubblico più vasto, soprattutto dei curiosi che non lo avevano mai usato, scoraggiati dal dover fare prima o poi un account PRO, pena numerose limitazioni dell’account free dopo un tot di foto inserite. D’altro canto queste novità hanno raccolto sfilze di feedback negativi.
È un dato di fatto: grazie ai TeraByte in regalo Flickr ha ampliato la sua utenza, ed in questi giorni il numero di foto caricate, commentate ed aggiunte ai preferiti è sensibilmente aumentato.

Pagando poco più di 300€ si può acquistare ulteriore spazio. Il successo, però, è bilanciato dai commenti negativi.
Critiche dure al restyling
Indipendentemente dal fatto che piaccia o no, la nuova grafica è sicuramente un passo avanti ed un segno che Flickr vuole mettersi al passo coi tempi.
Marco Crupi, gestore di uno dei più popolari blog di fotografia in Italia, ha commentato così il restyling di Flickr:
Ho smesso di aggiornare il mio account Flickr parecchio tempo fa, ma alla notizia di un grosso aggiornamento della piattaforma mi sono fiondato a controllare. “Un casino” è la parola più adeguata:  è solo diventato tutto più confusionario, hanno adottato una grafica più fighetta ma la sostanza non cambia, sempre la solita solfa. La vecchia grafica era molto più intelligente e razionale: decidevi di visualizzare una foto, guardavi l’immagine a una grandezza apprezzabile e, se ti piaceva, potevi gustartela alla massima risoluzione. Ora le foto vengono visualizzate direttamente in alta risoluzione mettendo in ombra i commenti, tanto da sembrare due template sovrapposti. Inoltre è molto scomodo avere set e foto in due pagine differenti! Per concludere, trovo molto triste l’inserimento dell’immagine di copertina, copiata palesemente da Facebook, che dimostra quanto poco siano originali gli attuali programmatori di Flickr. A breve posterò un immagine che rimanda i miei visitatori al mio portfolio su Facebook.

S. Alessandra Severino: Flickr

Yahoo acquista Tumblr, utenti in rivolta!

Tumblr è uno dei social network più in crescita al giorno d’oggi. È uno dei punti di forza di tanti fotografi emergenti che vogliono farsi conoscere attraverso il web.
L’annuncio dell’acquisizione da parte di Yahoo! ha mobilitato molti degli utenti di Tumblr, preoccupati per il futuro della piattaforma sociale.
Uno dei principali motivi di preoccupazione per gli utenti è legato alla censura. Tumblr è noto per permettere la pubblicazione di qualsiasi tipo di contenuto (in realtà, è noto per il suo contenuto sessuale esplicito). Non come altri servizi volti a fotografi appartenenti alla community Yahoo! come Flickr, che in questi termini non sembrano essere particolarmente flessibili, e che in passato sono stati coinvolti in numerose polemiche. 
Un altro motivo è la possibile monetizzazione di alcuni servizi oggi free. Yahoo! ha previsto che i guadagni saranno oltre i $ 100 milioni nel 2013,  il che è abbastanza complicato se si considera che nel 2012 ci sono state molteplici perdite. Ma come otterrà dei profitti così redditizi? Probabilmente monetizzerà alcuni dei suoi servizi, introdurrà la pubblicità e tante altre modifiche a scapito delle libertà degli utenti. È successo con Flickr, per cui sembra abbastanza prevedibile che accada ciò anche con Tumblr.
Per queste ed altre ragioni gli utenti Tumblr hanno deciso di mobilitarsi e stanno raccogliendo firme per impedire l’acquisizione. il primo giorno hanno raggiunto più di 160.000 firme. I direttori di Yahoo! hanno cercato di calmare gli utenti giurando che non “toccheranno” Tumblr, ma miglioreranno soltanto i servizi finora offerti.

S. Alessandra Severino: Flickr

iPhone, iPad e Mac – Recensioni degli utenti!

Seguici dalla pagina Facebook: Tecnologia News
Cosa c’è di più affidabile delle recensioni effettuate dai siti web esperti nel settore? Sicuramente l’esperienza di chi usa giornalmente il prodotto in questione!
Chiunque può lasciare il proprio parere/recensione sui prodotti Apple andando in questa galleria Facebook: iPhone, iPad, Mac – Recensioni degli Utenti
In questo modo oltre a generarsi interessanti discussioni si aiuterà chi deve procedere all’acquisto del prodotto!

Cinema – News e Recensioni Film, la pagina facebook per rimanere aggiornati sul mondo della cinematografia

A questo link: Cinema – News e Recensioni una pagina facebook per rimanere sempre aggiornati sul mondo del cinema direttamente dal nostro social network preferito!
Siamo presenti anche su twitter al link: https://twitter.com/Cinema_Epi
Dai nostri canali social sarete informati su tutte le più importanti novità del cinema italiano e straniero, inoltre pubblicheremo recensioni e curiosità sui film di ieri e di oggi!
Il nostro giornale online dedica due sezioni principali al mondo del cinema:
  1. Film in uscita – Rubrica Tutti al Cinema!
  2. Recensioni Film di ieri e di oggi

Amicizie, memes e fandom: uno sguardo al mondo e al linguaggio dei social network

Negli ultimi anni stiamo assistendo, tramite il fenomeno dei social network, ad un’imponente rivoluzione dei sistemi d’informazione e di fruizione della cultura. Quello che è avvenuto con la fondazione di Facebook, Twitter, MySpace, LinkedIn, Google+, Badoo, Netlog – e chi più ne ha più ne metta – non si limita a una trasformazione mediatica, ad una mera sostituzione del mezzo comunicativo, ma mette in atto delle modifiche strutturali nel nostro modo di pensare e di concepire il mondo e, di conseguenza, di esprimere tale trasformazione attraverso un nuovo linguaggio.
Il primo concetto a risultare alterato in questo meccanismo è quello di relazione sociale.
La definizione di “amico” è stata così irreparabilmente compromessa che oggi riesce difficile tracciare un confine chiaro tra l’amicizia vera e il semplice conoscersi di vista. Tra i valori amicali e affettivi su cui si basa un rapporto simmetrico e la frenesia del collezionismo isterico di persone rientranti nella cerchia degli “amici”.
Certo, spesso il social network diventa un modo per ritrovare vecchi conoscenti e riallacciare legami interrotti dal tempo, ma nella maggior parte dei casi all’amicizia sul web non corrisponde un background di esperienze e di affetti tra le due persone in questione. Nella maggior parte dei casi un’amicizia serve solo a fare numero, come se la quantità di amici su FB potesse sopperire la scarsa qualità delle relazioni con ognuno di loro.
Ecco perché nella nostra epoca il conformismo e la serialità vanno tanto di moda: una delle ragioni (ma anche dei sintomi) di questa tendenza sta proprio nel rendere l’uomo un prodotto seriale, dozzinale e perciò sostituibile.
Un altro aspetto preoccupante di questo fenomeno è indubbiamente la deriva linguistica, l’impoverimento e irrigidimento dei modi di dire, di adottare una visione del mondo e di concepire le esperienze personali.
In quest’ambito giocano un ruolo fondamentale i memes.
Il termine “meme” non ha origine dai social network, ma dall’epistemologia e da teorie socio-antropologiche degli anni ’60-’70.
Per “meme” si intende “un’unità di informazione residente nel cervello” che può influenzare l’ambiente in cui si trova e propagarsi, attraverso la trasmissione culturale, tra individui che ne fanno uso. In questa accezione generale ogni schema, ogni entità culturale replicabile da un supporto (come un libro, un film o un testo musicale) e non trasmissibile geneticamente è un meme.
Ora veniamo al significato che il meme riveste nell’universo di Internet: un Internet meme è sostanzialmente un fenomeno mediatico diffuso per imitazione attraverso la rete, che può riferirsi a dei contenuti specifici (ad esempio delle citazioni) o a dei modi di dire e di agire condivisi.
Il guaio è che il meme si fa spesso promotore di sterili etichette, che rientrano in quelle strategie della distinzione adottate dai gruppi subculturali, come le tendenze musicali o i fandom. Il risultato finale è un’infinita costellazione di microsocietà, che adottano un linguaggio proprio e che tendono a emarginare tutti coloro che non comprendono o non condividono le allusioni e le caratteristiche del loro mondo artificiale.
Anche quando il meme fa riferimento a un luogo comune diffuso esso è quasi sempre privo di contenuti reali, e adotta stereotipi che rischiano di proiettare forme ormai dominanti all’interno della pseudo-realtà dei social network nella vita quotidiana, mistificando e semplificando paurosamente il reale.
Oltretutto forme di comunicazione simili innescano loop concettuali a volte insolubili, perché autoreferenziali, che allontanano sempre più gli utenti dal mondo concreto e producono una pericolosissima confusione di reale e virtuale.
In questo modo, complice anche la massificazione di questi processi e l’estrema velocità con cui si diffondono e nello stesso modo si dissolvono, Internet e i social network stanno definitivamente completando quell’involuzione e regressione omologante e amalgamante del pensiero e dell’immaginario contro cui ci mettevano in guardia grandi intellettuali come Orwell o Pasolini.
Stiamo attenti a non sottovalutare gli insegnamenti di questi profeti della contemporaneità, testimoni di un pensiero debole sempre attuale, che ci ricorda tutte le storture della società in cui viviamo.
È chiaro che non tutto è da buttar via: da un lato i social network sono diventati spinte propulsive per il lavoro, l’informazione, la creatività; d’altro canto, raccogliendo le funzioni divulgative che un tempo erano proprie della scrittura cartacea, non si può fare a meno di utilizzarli, perfino con finalità critica nei confronti del sistema stesso (come sto facendo io in questo momento!), a patto di non cadere nel non-senso e nella banalità del linguaggio.
Facciamo pertanto attenzione a che questa nuova lingua non diventi una Neolingua (Orwell docet), che costringa l’uomo ad adottare stereotipi per interpretare il mondo, rifuggendo da una dimensione concettuale più profonda e riflessiva. Il rischio è alto, e il prezzo è l’imbarbarimento e la perdita di autonomia intellettuale. Siamo davvero disposti a pagarlo, pur di sentirci “connessi”?
Giorgio Todesco

Flickr offre 1 terabyte di spazio gratuito e aggiorna la sua App per dispositivi mobili

Yahoo ha lavorato molto duramente per rendere di nuovo competitivo Flickr. È stato fatto un grande passo in avanti nella giusta direzione, adesso Flickr offre a tutti gli utenti 1 terabyte di spazio gratuito e una app graficamente più gradevole!
Le novità rilevanti per l’app sono il nuovo layout edge-to-edge, 16 filtri fotografici e altro ancora.
Per chi non lo sapesse Flickr prima di questo aggiornamento offriva pochissimo spazio di archiviazione, dopodiché si era “costretti” a pagare per avere un account pro, pena, parte delle nostre foto non sarebbero più state visibili al pubblico. Yahoo descrive in questo modo la sua nuova offerta: “Quanto grande è un terabyte? Beh, si potrebbe fare una foto ogni ora per 40 anni senza finire lo spazio a propria disposizione“.

Prima e dopo l’aggiornamento della app di Flickr

Se vogliamo fare un confronto, Google ora offre 15 GB di storage condiviso tra Gmail, Foto G+, e Drive; per ottenere un 1TB il costo è di 49,99 dollari al mese.