Come si fa a vedere il silenzio con gli occhi? Certo non è facile ma forse abbiamo qualche indizio. Conoscere i luoghi con calma, con pazienza con un atteggiamento di benevolenza e pietà è già un buon inizio. Osservare attentamente i particolari, le caratteristiche, la materia, la sua stratificazione, i degradi, i segni del tempo, i varchi d’incertezza. conoscerne la storia, il racconto del tempo trascorso, le vicende delle persone che l’hanno costruito e abitato. Toccare le superfici, rendersi conto delle loro caratteristiche, dell’aspetto esteriore, del colore. Percepire i profumi, gli odori e i sapori. Osservare la flora e la fauna che è presente. Ascoltare il vento, le correnti d’aria. Sentire i suoni, i rumori, interni ed esterni. Fare attenzione ai rapporti fra tutte le cose e utilizzare l’immaginazione e la fantasia che sono gli organi mediante cui vediamo le cose come sono>>.
Il lettore viene accompagnato in un itinerario silente ed affascinante che ha come prima tappa l’abbaino, <>, per proseguire poi con il chiostro, <>. Insieme a luoghi ed elementi consueti, ne ritroviamo anche di più peregrini: dalle ragnatele, <>, afferma l’autore, alla serra, dove <>.
Si continua a camminare, a fermarsi ed ascoltare durante le tappe silenziose e meditative proposte fino a raggiungere il termine con la lettera z di zattera: <>.