Una ‘Città del sole’ nella città di Roma

È in via di completamento uno dei progetti riqualificazione urbana più promettenti di Roma. Il cantiere è stato avviato nel 2011 e tutti noi siamo in attesa di vederlo concluso e imponente nella sua bellissima forma finale.

Chi ha avuto a che fare con la scelta del tema della tesi di laurea in Architettura o semplicemente si interessa dell’argomento sa quanto sia stimolante e proficua la questione della “riqualificazione delle aree dismesse“, quella sensazione di rinnovamento e spinta energetica che può conferirti solamente il cambiamento radicale di una trama del tessuto città. Questo progetto rientra proprio in quell’ambito.

Nell’area degli ex depositi ATAC, tra Via della Lega Lombarda e Viale delle Province, nel quartiere Nomentano, è stato indetto un concorso per la realizzazione di un intervento estremamente curioso per la sua collocazione a margine del tessuto della città consolidata: a meno di un chilometro da Piazza Bologna, dall’Università La Sapienza e dal Policlinico Umberto I, e a soli cinquecento metri dalla Metropolitana e dalla Nuova Stazione Ferroviaria Tiburtina destinata a diventare l’hub principale dell’asse Roma – Milano collegata con l’Alta Velocità.

 L’intervento, rientrante quindi nell’ambito della “rigenerazione urbana”, sostenuta dal Piano Regolatore di Roma, è stato finanziato con una spesa prevista di 80 milioni di euro in 3 anni. Da autorimessa a centro vitale: una biblioteca pubblica di 1700 mq, che manterrà le strutture portanti dell’ex autorimessa Atac per conservare un frammento di storia del quartiere; un complesso residenziale; uno direzionale; uno spazio commerciale e spazi pubblici.

Il progetto vincitore, firmato LABICS, studio romano fondato nel 2002 da Maria Claudia Clemente e Francesco Isidori, adotta delle forme estremamente contemporanee, che non fanno rimpiangere i progetti degli studi più in voga nel Nord Europa. Il progetto potrebbe essere uno spunto per il rinnovamento della Capitale e segnare la direzione giusta da prendere anche nel campo dell’ecosostenibilità, essendo l’unico al momento classificato come A+ in tutta Roma. Da ciò deriva il nome del progetto: LA CITTÀ DEL SOLE. Un luogo in cui Architettura, Città e Natura convivono armoniosamente. I pannelli fotovoltaici ridurranno a zero il consumo di energia elettrica per gli spazi pubblici; pannelli solari termici permetteranno la produzione di acqua calda ad uso sanitario e caldaie a biocombustione produrranno acqua calda per il riscaldamento.
 Il progetto si pone come obiettivo quello di realizzare una nuova centralità urbana di livello locale, ma anche di sottolineare, grazie alle sue forme e al disegno permeabile del suo impianto planimetrico, quello di luogo di transizione e di accesso alla città consolidata. 

Lo spazio urbano che si viene a generare invoglia l’attraversamento e a capirne le dinamiche ed i rapporti tra le parti. Gli spazi collettivi che si creano, infatti, non sono mai spazi residuali, ma si inseriscono sapientemente nel costruito, grazie al basamento, che definisce i percorsi a livello stradale e allo stesso tempo costituisce le fondamenta di quelli ai livelli superiori. 

Il progetto si articola per sistemi. Al piano terra troviamo la biblioteca pubblica e i servizi commerciali e al primo piano gli uffici e gli spazi pubblici. 

Al di sopra di questa area pubblica troviamo tre edifici sospesi: uno contenente altri numerosi uffici, e due a destinazione residenziale. Gli edifici residenziali si differenziano in termini di contenuti ma anche di forma: un edificio a torre alto 40 metri poggiante sul basamento e su alti piloni di acciaio, contiene 72 appartamenti medio/piccoli (monolocali e bilocali) ed è rivestito in parte con un brise soleil a lamelle orizzontali di vetro su ante ad altezza di piano. Il secondo, anche questo sospeso a circa 12 metri dal livello stradale, ma a sviluppo orizzontale. Qui risiedono le cosiddette “Ville Urbane”, 9 appartamenti duplex di lusso con doppio affaccio e terrazzo privato al terzo livello, rivestiti con pannelli di alluminio flessibili che garantiscono una protezione solare regolabile e giocosa in grado di trasformare continuamente l’involucro. 

Fasi costruttive: 

Alessandra Simoncini