Edipo, Hip Hop, PC e Strade. Sfogo confusionale

Edipo come pulsione generazionale: arrestate Edipo, assassino! I figli abbandonati, dimenticati e maltrattati, uccidono i padri, detronizzandoli, è normale: è fisiologia del genere umano, è storia. Ma nel paese dove la famiglia è “sacra”, dove è normale vivere in base ai desideri e alle costrizioni del “padre”, questa ribellione non è solo utopica, è osteggiata dagli stessi figli, che preferiscono l’infelicità e la sottomissione. Dopotutto, poi… Chi ve la pagherebbe la benzina? Chi ve la cercherebbe la raccomandazione all’università? Chi ve lo comprerebbe il maglioncino firmato? Padri padroni, comprano e ci possiedono, e per evitare che anche voi, come loro nel ’68, vi ribelliate a questo sistema, hanno introdotto la droga negli anni ’70 e ’80 (comprata dal Libano per qualche fucile) e i computer e i cellulari negli anni 2000. Vi sedano! Strategia del non fare, strategia del dormire.

Una volta girava tutto attorno alle donne o attorno ai soldi (che poi è la stessa cosa, proprietà sostitutiva), oggi gira tutto attorno ai cellulari. In cosa noi italiani siamo i numeri uno al mondo? Nello spendere soldi in cazzate tecnologiche, sono dati, sono numeri… Non si discute! E basta entrare in un negozio di telefonia per rendersi conto di quanta gente perda il proprio tempo appresso all’ultimo modello, all’offerta della mazza o alla mascherina della figa. Parlo con te? Non riesco a finire un discorso che ti ritrovo chino a scrivere qualche stronzata inutile via sms a qualche cretino come te che preferisce lobotomizzarsi su un telefono piuttosto che relazionarsi normalmente nella vita reale. E tutto questo perché? Perché ci controllano, perché ci spiano, sanno cosa vogliamo, sanno cosa diciamo, sanno cosa pensiamo, e nello stesso tempo ci sedano, ci addormentano, ipnotizzati a parlare e a vivere attorno ad oggetti inutili. E poi il lettore DVD, L’I-pod, il copri I-pod, le cuffie… Riempite i vostri vuoti con vagonate di tecnologia, che però non vi aiuterà ad essere più interessanti agli occhi degli altri… O forse sì?
E mentre noi stiamo buoni, zitti zitti dietro una tastiera a cortocircuitare la nostra protesta, i nostri padri (generazionalmente parlando) si spolpano il nostro futuro, si prendono le ragazze migliori (ricordate il connubio donne-soldi?) e ci controllano comodamente. Il rap parla di strada ragazzi, ma la strada è in lutto, è scomparsa, la piazza è in lutto, la bandiera a mezz’asta. La strada insegna molte cose ai ragazzi, insegna il valore del silenzio, quello del rispetto, ti insegna a valutare le situazioni, a decidere quando combattere e quando scappare. La strada ti insegna cose che il tuo PC non potrà mai insegnarti ragazzino! Ti insegna il rispetto. Io quando avevo 12 anni neanche mi sognavo di rispondere a uno di 20 anni più grande, perché aveva più esperienza, più sicurezza, e perché sapevo che se avessi esagerato mi sarebbe arrivato qualche ceffone. Oggi nessuno ascolta, nessuno ha più da imparare, tutti insultano tutti e nessuno rispetta nessuno… Pensi siano tutte cazzate? Allora vieni a dirmelo in faccia ragazzino!


Francesco Bitto