I nazisti, in Italia, siedono nei Consigli Comunali: i casi di Nosate e Belgirate

“Immigrato asiatico, cosa stai facendo qui? Perché sei in Europa?” […] Non abbiamo bisogno di voi, continueremo a ripetervelo: tornate a casa!” Queste frasi sono estratte da un manifesto comparso a Pregnana Milanese e redatto dal NSAB, il “Nationalsozialistiche Arbeiter Bewegung”, ovvero il Movimento Nazionalsocialista dei Lavoratori.

Fin qui, niente di strano. Sin dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, l’Europa ha dovuto fare i conti con rigurgiti nazisti sotto varie forme: movimenti, associazioni e pseudopartiti che, sfidando apertamente la morale comune, hanno cercato di ricreare il partito che diede vita al Terzo Reich. La novità è che, per la prima volta dalla fine del conflitto mondiale, sei esponenti del movimento nazista sono stati eletti in delle istituzioni europee: si tratta dei consigli comunali di due piccoli paesi lombardi, Nosate (Milano) e Belgirate (Verbania).

Nei comuni con meno di 1000 abitanti e con meno di due liste candidate al Consiglio Comunale, bastano infatti pochissimi voti per essere eletti. Non essendo obbligatorio essere residenti nel comune interessato per candidarsi, i neonazisti hanno accuratamente selezionato i propri “obiettivi” e sono riusciti ad insediare due loro rappresentanti a Nosate e quattro a Belgirate. La strategia dell’NSAB è quella di infiltrarsi poco a poco nelle istituzioni, cercando di non far rumore, provando nel frattempo ad espandersi e a guadagnare l’attenzione nazionale. Anche per mezzo del volantinaggio, come sta accadendo negli ultimi tempi.

Il loro programma, consultabile in rete, è chiaro e parla senza mezzi termini: blocco totale dell’immigrazione extraeuropea e regolamentazione di quella continentale, Stato come corpo unico con un Comandante alla sua testa, una magistratura non pagata e senza carriera, due sole forze di polizia.
Finora, a Nosate e Belgirate, i consiglieri neonazisti sono rimasti emarginati dalla vita politica locale, ma rivendicano anche qualche conquista: “A Nosate ci diamo il merito di essere stati i primi ad opporci alla terza pista di Malpensa. A Belgirate ci siamo battuti contro la privatizzazione dell’acqua potabile, qualche anno prima del referendum”, dichiara un esponente ai microfoni di Repubblica.it. La legge italiana non punisce l’apologia del nazismo (è vietata soltanto quella del fascismo), e dunque l’NSAB può dichiararsi un organizzazione pienamente legale. Resta da capire soltanto quanto riuscirà ad espandersi un fenomeno che negli ultimi anni, specialmente nelle regioni padane (in aprile, a Varese, i nazisti di tutta Europa si sono incontrati per festeggiare il compleanno di Hitler), ha preso piede in modo preoccupante. E che va tenuto sott’occhio.


Giovanni Zagarella