Personal Architecture rinnova il SuperCubo di Piet Blom

Cube Houses, Rotterdam   Album di viaggio personale
Quando si visita l’eclettica città di Rotterdam, non si può non rimanere affascinati da un complesso edilizio a dir poco particolare che sorge vicino alla stazione. Le “Cube Houses” di Piet Blom, realizzate tra il 1982 e il 1984, e rappresentative dello Strutturalismo olandese: movimento di reazione al Razionalismo degli anni precedenti. 
Si tratta di una selva di cubi ruotati a 45° e incastrati in un tronco esagonale. 

Cube Houses, Rotterdam   Album di viaggio personale
Dopo trent’anni, i quattro piani del “SuperCubo” (la più grande delle 40 case del complesso residenziale), non avevano ancora trovato una vera e propria destinazione d’uso. Mentre le altre Cube Houses più piccole accolgono da sempre residenze e camere d’albergo, lo studio di architetti olandesi con base a Rotterdam, Personal Architecture, nell’estate del 2013, dà vita ad un grande rinnovamento, trasformando la struttura in un residence con 22 stanze per detenuti in via di scarcerazione. 
L’intervento fa parte di un programma di recupero gestito dalla Fondazione Exodus, che aiuta gli ex detenuti a costruire una nuova vita dopo il carcere grazie all’utilizzo di alloggi temporanei. 
Gli architetti Sander van Schaik e Maarten Polkamp spiegano: “l’edificio era buio, si riscaldava rapidamente e non vi era alcuna relazione tra i piani”
In un progetto in cui la condivisione, la comunicazione e la trasparenza sono condizioni essenziali per il reinserimento nella società, al progetto originario di Blom andavano apportate delle modifiche. 

SuperCube,  Personal Architecture  http://www.personal-architecture.nl/
La discontinuità tra i piani era il problema principale. Gli architetti decidono di risolverlo inserendo un “albero” di 3 x 3 metri a tutta altezza per portare la luce naturale attraverso la casa.
Il vuoto che si crea genera il cosiddetto “effetto camino”, che richiama aria fredda fino ai livelli superiori molto caldi e soprattutto fornisce una grandissima quantità di luce a tutti i livelli sottostanti. Al suo interno trovano posto diverse funzioni: reception, dispensa, lavanderia / bagno e la cucina. 
Inoltre, questo “albero” di servizio ha anche funzione di supporto alle scale che si snodano lungo i quattro piani protette da una rete metallica, allo scopo di razionalizzare la circolazione interna.

Le camere da letto circondano l’atrio disposte sui due livelli intermedi ognuna dotata di bagno privato, mentre al piano superiore un open space permette di svolgere diverse funzioni grazie alla cucina, una camera da pranzo comune e un’area computer. Ai piani inferiori trovano posto reception e uffici. 
Pianta piani intermedi,  Personal Architecture  http://www.personal-architecture.nl/

Così, il SuperCube di Piet Blom tramite lo splendido rinnovamento dello studio Personal Architecture, permette di ribadire come l’architettura svolga, oltre alla sua funzione primaria di riparo, anche quella di bene comune, di socializzazione e di riabilitazione attraverso il bel design.

Nozioni di base per imparare a fotografare con il fondale nero – Tecnica fotografia in studio

Nonostante le innovazioni tecnologiche sia nel campo delle fotocamere che dei software di fotoritocco l’elemento fondamentale in fotografia rimarrà sempre la luce, senza di essa la fotografia non può esistere, per questo motivo dobbiamo capire come si comporta e come gestirla, tutto ciò è essenziale quanto il saper fare una foto correttamente. I principi di base della luce sono sempre gli stessi indipendentemente dalla situazione in cui ci si trova.
Uno di questi principi base è la legge dell’inverso del quadrato, una legge che possiamo applicare nella fotografia in studio per realizzare foto con sfondi neri o scuri.

L’intensità luminosa (o l’illuminamento o l’irradianza) o di altre onde lineari emanate da una sorgente puntiforme è inversamente proporzionale al quadrato della distanza dalla sorgente; un oggetto delle stesse dimensioni di un altro oggetto due volte più distante dalla sorgente riceve il quadruplo dell’energia nello stesso periodo di tempo.

In questo video viene spiegato chiaramente come possiamo ottenere uno sfondo completamente al buio o illuminato a seconda della distanza della luce principale dall’ oggetto o la persona che si sta per fotografare. Il video è in inglese coi sottotitoli sempre in inglese, ma dovrebbe essere facilmente comprensibile anche a chi ha un livello base della conoscenza di questa lingua, in realtà è comprensibile anche guadando semplicemente le immagini.

Light painting stile Jedi. Mescolare spade laser, danza e arti marziali per creare immagini spettacolari.

Chi ama il Light Painting sa che è possibile utilizzare diversi tipi di luce per ottenere effetti diversi, dallo schermo di un cellulare a qualsiasi fonte di illuminazione che ci permette di giocare con la luce, il movimento e la lunga esposizione.
Patrick Rochon, noto per il suo lavoro di Light Painting per la Red Bull, ama sperimentare diverse fonti di luce: nel suo ultimo lavoro, intitolato The Light Painting KATA, Patrick usa spade laser, muovendosi in puro stile Jedi, o come dice lui “mescolando danza e arti marziali”, come mostrato nel seguente video:

Ecco alcuni scatti dal video:

S. Alessandra Severino: Flickr