Community: i disadattati più geniali della TV – Recensione Telefilm

Non è facile per me descrivere Community, non è quello che sembra neanche quando lo guardate, la trama è solo un espediente narrativo per ben più alti obiettivi, ma allo stesso tempo non è assolutamente troppo complesso da capire, tutt’altro: è veloce, divertente in modo folle, maledettamente geniale. 
Potrei iniziare con la trama è parlare di Jeff Winger (Joel McHale), un ex avvocato di successo con un ego immenso ma fragile. 
Lui è il nostro uomo, lui è il catalizzatore di questo telefilm; la sua storia non è di certo assurda o innovativa: parliamo di una persona che ha detto bugie per tutta la vita, anche sulla sua laurea, e che quando è stato scoperto il suo inganno, il suo permesso ad esercitare la professione è stato revocato. 
Ora spostiamoci nel nostro luogo: Greendale Community College. Una delle peggiori università statali del Colorado, il luogo dove Jeff ha deciso di laurearsi in fretta, barando il più possibile. 
Poi che accade? Il classico canovaccio, no? Incontra Britta Perry (Gillian Jacobs), la sua preda designata: una ragazza idealista, pronta a ribellarsi verso praticamente ogni singola cosa (motivo che l’ha portata a dover frequentare un community college) e che odia i bugiardi. 
Quindi ci avviciniamo alla classica storia d’amore fatta di tentativi persi ed equivoci? Non proprio. 
Tramite Britta, che lo identifica subito come un uomo senza anima, Jeff sarà costretto a venire in contatto col suo gruppo di studio di spagnolo. Altre marionette da manipolare per Jeff, che userà i loro problemi e il loro carattere per raggiungere il suo non proprio nobile scopo. 
Alla fine sarà il gruppo a cambiare Jeff, che diverrà una sorta di padre o sostegno morale per tutti loro, verso le più assurde vicende: come la perdita di una penna che può diventare un affare incredibilmente delicato, oppure la sopravvivenza da un attacco di zombie (che puntata). 

“Troy and Abed in the mooorning!” Solo uno degli infiniti successi e follie di questa coppia
Finita qui? Neanche per idea. La trama è importante, nel bene e nel male varia a ogni serie, ma come detto prima è solo la minima parte di questo moderno capolavoro. La storia ruota sulle personalità e la vita di tutti i membri dello study group, lasciate che io vi parli un poco di loro: 
Per primo vi presento Abed Nadir (Danny Pudi), vero e proprio ciclone dello show. Un ragazzo mezzo indiano e mezzo polacco, entrato al Greendale a causa della Sindrome di Asperger (la stessa di un certo protagonista, di un certo telefilm su dei nerd che fanno i fisici, solo che qui questa sindrome viene raccontata in modo infinitamente più realistico), e quindi del suo carattere piuttosto “particolare”. Amante della cultura pop americana, cita continuamente telefilm e sicuramente Community andrebbe visto anche solo per lui, non vi rendete neanche minimamente conto di cosa sia in grado; soprattutto col suo migliore amico Troy Barnes (Donald Glover, rapper di successo conosciuto come Childish Gambino, ma è anche un bravo attore), iscrittosi al Greendale a causa della perdita della borsa di studio per lo sport, dopo un infortunio. 
Avremo l’onore di veder nascere, durante la serie, la loro fraterna amicizia, con loro che entreranno totalmente in simbiosi, facendoci divertire in modo assurdo. Come un certo duo interraziale di un telefilm sui medici. 

Già detto di Britta, quindi vi presento le altre donne del gruppo: Shirley Bennet (Yvette Nicole Brown), donna separata dal marito traditore, super cattolica, che segue magari dei classici stereotipi sulle donne di colore, ma si comporta molto spesso come la madre del gruppo, essendo lei stessa una madre. 
Ancora più d’impatto Annie Edison (Alison Brie), la piccola del gruppo, ritrovatasi al Greendale a causa delle sue nevrosi che la fecero divenire dipendente dai psicofarmaci, causandole un grave crollo mentale. Al Greendale ricostruirà la sua vita, soprattutto non essendo più il brutto anatroccolo del liceo, ma una bellissima ragazza troppo ingenua per rendersene conto, anche lei saprà dare delle belle sorprese. 
Dalla più giovane al più vecchio: Pierce Hawthorne (Chevy Chase), un 65enne con fin troppi soldi che dirige un’azienda di salviettine imbevute. Pierce è razzista, omofobo, maschilista e chi più ne ha più ne metta… molto spesso vestirà i panni del cattivo, ma in realtà ciò che vorrà sarà solamente dell’attenzione. 
Ovviamente incredibili anche personaggi secondari, ma vi prego di scoprirli da voi, pian piano. 

 Community è pura genialità, quando credete che avete visto di tutto sarà sempre pronto a sorprendervi. Un telefilm pieno di satira, che non si fa problemi a dissacrare ogni singola cosa ma mai volgare, solamente pungente, che è ciò che la TV ha realmente bisogno. 
Infiniti i richiami alla società e alla cultura pop, non solo tramite l’immenso Abed, ma Community è uno specchio della realtà, crudo e d’impatto. 
A partire dalla critica di queste università statali, che in USA servono solo per vendere lauree, non insegnando assolutamente nulla, visto che l’istruzione americana si basa a privilegiare esclusivamente i privati e di certo non gli enti pubblici (come certi politici vorrebbero che fosse anche qui in Italia). 

Sì, fa totalmente parte di una puntata

Jeff è figlio di una società cinica e senza sentimenti, che solo toccando il fondo a Greendale riuscirà a capire cosa è realmente importante. 
Britta è la classica ragazza che ha tanti sogni ma che non ha modi di realizzarli, conseguenza di un sistema che obbliga certi adolescenti a fare scelte sbagliate pur di farsi sentire. 
Abed è un uomo alienato per via delle sue condizioni, costretto a vivere la vita come se fosse una sit-com, a causa del suo stare in un mondo che ostracizza chi ha problemi a relazionarsi facilmente col prossimo. 
Troy rappresenta l’incredibile pressione che vien data a ragazzini giovanissimi in America, che vengono pressati fin dalla culla con promesse di gloria, per poi buttarli via senza dargli alcun futuro. 
Shirley è una donna che è costretta a partire da zero, dopo un matrimonio fallito, in un mondo dove le mamme single non vengono aiutate, come se non valessero nulla. 
Annie è ciò che non va bene in certe famiglie, dove madri distruggono totalmente la mente delle loro povere figlie, che vivono con l’infinita ansia di dover essere le migliori, finendo nel baratro. 
Pierce racconta la storia di un uomo solo, che nonostante il denaro e le donne avute in passato, ora vorrebbe solo un po’ di rispetto, conscio che non vali niente se non hai nessuno. 
TDT: una delle storie più brillanti di sempre

Community è follia, divertimento e molto, moltissimo altro. Per ora sono state prodotte 4 stagioni ma il 2 Gennaio inizierà la quinta, a mio parere, ultima stagione. Sicuramente ha presente dei difetti, non parliamo del telefilm perfetto, del resto i toni rimangono leggeri la maggior parte del tempo, ma non si deve guardare cercando eredi di imperatori di cristalli blu… dovete guardarlo solamente perché vi volete divertire e perché mostrerete a voi stessi di volervi bene. 

Ah, nel caso ci fosse qualche fan della serie, permettetemi una piccola cosa: #sixseasonsandamovie

Alex Ziro