Jonathan Blow viene segnalato da Youtube per aver caricato un video sul suo gioco

Incredibile ma vero: Jonathan Blow, sviluppatore indipendente attualmente incaricato di produrre un’esclusiva temporale dal nome The Witness per Sony, viene segnalato dal nuovo e già odiatissimo sistema di norme sul copyright per aver mostrato delle immagini del suddetto titolo in un video.
Ecco il tweet dell’attonito Blow che commenta così: “Even months ago before this big change, YouTube sent me a violation notice saying my footage of The Witness was owned by Sony. Uhh, no…
I recenti cambiamenti della piattaforma di Google stanno creando fastidi e disservizi agli utenti di tutto il mondo. 
Pensate che Big G provvederà risolvendo i problemi o peggiorerà ulteriormente la situazione?

L’aggiornamento di Google Sheets porta la modalità offline e migliora le prestazioni

Oggi Google rende disponibile online una nuova versione di Sheet, il foglio di calcolo rivale di Microsoft Excel, con delle interessanti novità.

Fogli di calcolo più grandi e capienti

Il nuovo Sheet supporta milioni di righe e lo scrolling verticale dei dati è ancora più veloce anche con sheet molto complessi.

Nuove funzionalità

Adesso usare le formule è più semplice grazie all’help inline per le formule che suggerisce e corregge. Con la formattazione condizionale, è possibile aggiungere regole per cambiare i colori e gli stili di celle nel foglio di calcolo basati su formule personalizzate.

Con Chrome puoi lavorare offline

Se non hai a disposizione la connessione a internet adesso è possibile lavorare offline. Quando sarai nuovamente connesso i file saranno automaticamente sincronizzati con Google Docs. Ecco le istruzioni per configurare Chrome per la modalità off-line.

National Geographic aggiunge più di 500 mappe storiche su Google

National Geographic e Google stanno cercando di ricreare le mappe storiche della rivista su Google Maps. Questo nuovo progetto comprende più di 500 mappe storiche dell’800 e consentirà a tutti di consultarle gratuitamente.

“La gente raccoglie le nostre mappe pieghevoli da oltre cento anni e molte di queste mappe sono conservate in ripostigli e garage,” Frank Biasi, il direttore dello sviluppo digitale per National Geographic, scrive in un post sul blog di Google. Biasi aggiunge che National Geographic offrirà le mappe in alta risoluzione a pagamento in diverse modalità, non escludendo anche la possibilità di distribuire i contenuti tramite applicazioni mobili.

I nuovi livelli sono disponibili all’interno dell’ annuario delle mappe di Google. Intanto sul blog ufficiale Google ha pubblicato un post dove mostra una mappa dell’Inghilterra medievale e una della Repubblica Dominicana, che potete vedere qui.

Google aggiunge Gmail e Calendar a "Google Takeout"

Tutti gli utilizzatori dei servizi Google sanno quanto siano importanti i propri dati e soprattutto quanto sia importante poterli avere a disposizione ovunque e su qualunque device.

Al fine di rendere i propri utenti liberi di usare i propri dati in modo facile e diretto, Google offre da tempo uno strumento per scaricare tutte le informazioni per ogni singolo servizio che si chiama Google Takeout. Fino ad oggi però non era possibile scaricare i dati relativi ai servizi di posta e calendario che sono stati aggiunti agli altri servizi già disponibili come Google+, Contatti, Drive, Hangouts, Messanger, Youtube, Blogger Foto Goole+ ecc.
I dati vengono esportati nei formati standard, MBOX per la posta e iCalendar per il calendario.

Se decidete quindi di abbandonare Google ora potete recuperare tutti i vostri preziosi dati.

Le nuove Google Maps finalmente incorporabili nel tuo sito web

Il nuovo Google Maps è pronto per il rilascio di una nuova versione embedded delle mappe. Google ha finalmente deciso di dare agli utenti la possibilità di incorporare mappe della nuova release che ha debuttato a maggio. Seppure il nuovo Google Maps abbia avuto un gran successo per la rinnovata veste grafica e per le nuove funzionalità intuitive e veloci, la maggior parte degli utenti ha notato che mancava la possibilità di incorporare le mappe sui siti web. La nuova versione era stata rilasciata in beta chiusa, fruibile solo a pochi utenti, ma è stata poi aperta a tutti potendo comunque scegliere se rimanere sulla vecchia versione.
La possibilità di poter incorporare le mappe della nuova versione potrebbe aprire nuovi scenari per Google e per tutti gli sviluppatori che avranno adesso la possibilità di sfruttare tutte le nuove caratteristiche introdotte.
La nuova versione embedded delle mappe funzionerà allo stesso modo della versione completa. Maps ricorderà tutte le posizioni che avrete visualizzato e ci saranno degli annunci pubblicitari che funzioneranno come già funzionano quelli per la versione mobile con punti di interesse evidenziati in un colore che si distingua in modo particolare. Con questo ulteriore passo in avanti la nuova versione di Google Maps si avvicina ad un rilascio stabile e definitivo per uscire definitivamente dalla beta version.

Immagini RAW nei cellulari: la fine delle reflex è vicina?

È notizia di pochi giorni fa che sui sistemi Android stanno per arrivare i file RAW: ci si aspetta che con il rilascio di Android 4.4 Google chiuderà il gap con Nokia che, nei suoi ultimi smartphone Lumia 1020 e Lumia 1520 ha già fornito pieno supporto ai file RAW.

In particolare, questo trend di Google è stato confermato da uno dei portavoce della società di Mountain View che ha dichiarato a CNET:
Android’s latest camera HAL (Hardware Abstraction Layer) and framework supports raw and burst-mode photography, we will expose a developer API [application programming interface] in a future release to expose more of the HAL functionality.
Non è difficile ipotizzare che, seguendo questo trend aperto da Nokia, anche altri produttori forniranno il supporto al formato RAW nei loro smartphone. La domanda è quindi lecita: stiamo forse assistendo alla morte della reflex in favore di cellulari con caratteristiche fotografiche sempre migliori?

La risposta breve è: NO.

Ma cerchiamo di capirne il perché. Negli ultimi anni il comparto fotografico nei nuovi smartphone ha assunto un ruolo di importanza sempre più crescente. Questo trend è stato, di fatto, dettato dal mercato che ha premiato scelte dei produttori volte a privilegiare le caratteristiche fotografiche dei propri smartphone, anche sulla spinta di applicazioni di condivisione come Instagram. Questo ha portato ad una competizione molto serrata da parte dei produttori sul piano sia delle caratteristiche hardware (come la nuda e cruda risoluzione dei sensori impiegati, l’apertura massima degli obiettivi utilizzati o la dimensione del sensore), sia sul lato software con una serie di funzionalità avanzate (come ad esempio il supporto ai panorami all’HDR nativo). 

Lo sviluppo tecnologico è stato talmente elevato e rapido che anche una istituzione della fotografia come il National Geographic ha cavalcato l’onda realizzando un servizio interamente con un Nokia Lumia 1020. Gli evidenti vantaggi a favore dell’uso della fotocamera del nostro smartphone sono chiaramente due:
  • ogni smartphone ha una fotocamera integrata ed è quindi possibile avere a disposizione una macchina fotografica senza nessun peso aggiuntivo, legato al dover portare una borsa dedicata con il corpo macchina, un paio di obiettivi e un cavalletto (con somma gioia della nostra schiena);
  • ogni smartphone ha una fotocamera integrata (no, non è un errore!) e dal momento che siamo ormai diventati inseparabili dai nostri smartphone, questo significa che abbiamo sempre con noi pronta a disposizione una macchina fotografica per immortalare la realtà davanti a noi.
D’altro canto, una reflex rende possibile un controllo dell’immagine, una qualità e delle prestazioni che nessuno smartphone può con la tecnologia odierna eguagliare: passi avanti nella tecnologia renderanno possibile in un futuro prossimo colmare parte del gap tra il mondo delle reflex e quello delle fotocamere dei nostri smartphone, ma le leggi dell’ottica presenteranno sempre il proprio conto. Pensiamo, ad esempio, all’effetto bokeh che è possibile ottenere utilizzando lenti dalla grande apertura, accoppiate ad una grande lunghezza focale: il sistema ottico dalle dimensioni estremamente ridotte come quello di un cellulare semplicemente non permette fisicamente di ottenere uno sfocato paragonabile ad una ottica fissa ad apertura f2.0 come il fantastico Canon EF 135 f/2L USM.

Quello che ai corsi di fotografia dello Studio Fotografico inFocus ripetiamo sempe appropriandoci di una citazione di Henry Cartier-Bresson è che la macchina fotografica è solamente uno strumento e che una fotografia viene fatta con il cuore, con la mente e con gli occhi. L’importante è portare a casa lo scatto, sia che questo venga ottenuto con la più costosa delle reflex, con una compatta o con un cellulare.

Tuttavia, possiamo stare tranquilli: le nostre amate reflex rimarranno ancora per molto tempo nei paraggi perché crediamo fermamente che sebbene uno smartphone consenta di riprendere facilmente e velocemente momenti della nostra vita in maniera più che accettabile, i vantaggi legati all’uso di una DSLR siano ancora un bene troppo prezioso ogni qualvolta siamo interessati all’aspetto prettamente artistico e tecnico della fotografia.

E voi cosa ne pensate? Parlateci del vostro rapporto con la fotocamera del vostro smartphone lasciandoci un commento utilizzando il box più in basso! 

Daniele è fotografo e fondatore dello Studio Fotografico inFocus di Roma. Se volete sapere di più sulle attività dello Studio inFocus visitate il sito internet www.studioinfocus.it o mettete “Mi piace” alla pagina Facebook per rimanere facilmente aggiornati sugli eventi organizzati dallo Studio inFocus e sui contenuti pubblicati regolarmente sul sito.

Always-on voice di Google porta la ricerca vocale sul tuo computer desktop

Oggi Google ha rilasciato un’estensione di Chrome che rende disponibile always-on voice su desktop. Con questa estensione istallata la ricerca vocale funziona esattamente come sul Nexus 5. Quando si ha il sito Google.com in primo piano nel browser, basta dire “Ok Google” e le parole da ricercare.

Probabilmente l’estensione di Chrome è solo una soluzione di passaggio a qualcosa di più integrato in tutti i browser (non solo su Chrome) visto che HTML 5 supporta nativamente la registrazione vocale.

Maggiori dettagli sulla pagina dell’estensione.

Google e Microsoft: un algoritmo contro la pedofilia online

Via la pedopornografia da internet: obbiettivo arduo, se pensiamo alla vastità della rete, ma necessario per proteggere le fasce più deboli e i più piccoli dalle insidie del web. E, da oggi, obbiettivo che appare sempre più vicino: Google e Microsoft, infatti, hanno sviluppato insieme una serie di software che renderanno più difficile reperire immagini di minori vittime di abusi. Come spiega Eric Schmidt, presidente del consiglio di amministrazione di Google, “il sistema cancellerà dal web oltre  100 mila termini che possano ricondurre a contenuti pedopornografici. Al posto dei risultati della ricerca l’utente troverà una pagina vuota, priva di link”, e poi continua “Se pensiamo che a breve il software sarà disponibile in oltre 150 lingue è facile comprendere come l’impatto sarà certamente rivoluzionario ed efficace”. Anche Microsoft, che ha lavorato allo sviluppo del progetto, ha deciso di applicarlo al suo motore di ricerca, Bing. “L’efficacia del sistema”, dichiara ancora Schmidt, “sta nel sistema di riconoscimento facciale: quando si registra un’immagine pedopornografica con la faccia di un minore vittima di abusi, questa viene automaticamente rimossa e non è più reperibile”.
“Un’iniziativa lodevole, ma non basta”. Così Jim Gamble, ex executor chief del servizio di protezione dei minori sul web del Regno Unito, si esprime sul nuovo sistema. “I pedofili” dichiara Gamble “non vanno su Google a cliccare “immagini”, ma condividono la loro malata perversione ai limiti di internet, in siti e piattaforme in cui è difficile entrare e incidere con questi sistemi”. Anche altre associazioni di attivisti, pur apprezzando il progetto, esprimono dubbi sulla sua reale efficacia e lo stesso Schmidt, nel presentarlo, ha detto chiaramente che non è ancora possibile attuare un controllo preventivo sui contenuti messi in rete, ma solo una censura ex post. Dunque, un primo passo per vincere una battaglia che si preannuncia ancora lunga. 

Motorola Moto G, il canto della fenice

Finalmente Motorola torna sulla scena italiana con un prodotto dedicato alla fascia media del mercato, ma che sorride anche all’utente più esigente. 
Il Moto G sarà commercializzato in Italia a partire dal 12 Dicembre con due varianti di prezzo: 199 € per la versione da 8Gb e 229 € per quella da 16Gb, anche se per la versione con maggiore capacità si dovrà attendere la fine di Gennaio del prossimo anno. Sarà disponibile nelle due colorazioni classiche, bianco o nero, con la possibilità di scegliere fra 20 tipi diversi di cover originali per personalizzare il proprio terminale.
Alcune delle cover disponibili
La versione di Android sarà la 4.3 anche se da Chicago garantiscono l’aggiornamento a KitKat 4.4 entro i primi mesi del 2014. Il display, un Amoled da 4,5 pollici avrà come risoluzione 720×1280 con 16 milioni di colori. Il processore, un ottimo Qualcomm Snapdragon 400 Quadcore a 1.2 Ghz, in accoppiata a 1 Gb di memoria Ram; una soluzione di fascia superiore se consideriamo il prezzo finale del prodotto. Completerà la scheda tecnica una fotocamera posteriore da 5 Megapixel e una frontale da 1.3 Megapixel, connettività Wi-Fi e 3G (non ci sarà LTE 4G) Gps, Glonass e NFC. L’unica nota stonata è la mancanza dello slot MicroSd per espandere la memoria.
Qui sotto potete trovare il video della presentazione

Considerazioni: 
A essere sinceri ci aspettavamo l’annuncio del lancio in Italia del top di gamma Moto X, ma la nuova dirigenza marcata Google ha deciso che il fratello maggiore è solo per il mercato a stelle e strisce. Il moto G è senza dubbio un prodotto killer per la concorrenza, anche se rifarsi un nome in un mercato monopolizzato Samsung non sarà facile, ma il prezzo e l’hardware sicuramente faciliteranno la scalata al vertice. Sicuramente consigliato per i regali di Natale.

Google Play Movies finalmente in Italia, Film a noleggio o in vendita!

Da oggi Google lancia ufficialmente la sfida a Apple, Chili Tv e Cubovision rendendo disponibile il suo store entertaiment, il Google Play Store Movie.
Com’è successo per il negozio riservato ai terminali inaugurato lo scorso 18 settembre, non si tratta di una novità assoluta, ma di un servizio già attivo dal 2011 in molti paesi del mondo. 
Questo genere di servizio non è nuovo nel panorama italiano, con le proposte di Mediaset e Sky già da qualche tempo sulla piazza ma riservate solo ai loro abbonati; tutto ciò è indicativo dello stato della rete internet nel nostro paese e che le scelte fatte sull’innovazione tecnologica sono state valide, anche se ancora affette da lacune di copertura e di velocità di navigazione.

La home di Google Play Movies
La proposta di Google sembra molto interessante e punta sicuramente a fare colpo: per il noleggio dei film si parte da €2,99 e per la vendita da €7,99 a secondo che si tratti di novità oppure di film da catalogo. Ovviamente sarà possibile vedere i filmati in qualità standard o in alta definizione, e un acquisto potrà essere visto indifferentemente su pc, cellulari e tablet. Al momento non sono presenti le serie televisive, ma le indiscrezioni che ci arrivano da Google italia lasciano intuire che entro poche settimana l’offerta sarà completa. 
Sarà una coincidenza, ma anche il popolare servizio di film on-demand Netflix è pronto ad entrare nel panorama italiano, e secondo il suo amministratore delegato, Reed Hastings, l’ingresso di queste realtà nel nostro mercato servirà a debellare la pirateria. Esiste infatti, una correlazione certa tra la pirateria e l’alto costo dei Film, soprattutto se acquistati sui supporti fisici. In Canada, dove da tre anni opera Netflix, la pirateria è calata di oltre il 50%. Sono dati che fanno ben sperare.