The Walking Dead: analisi e riflessioni sulla prima metà della quarta stagione!

Articolo che ovviamente contiene spoiler su quanto trasmesso finora
Per lo spettatore medio ormai gli zombie hanno un volto ben definito: quello degli erranti di The Walking Dead, serie a fumetti di enorme successo ma trasposta in TV negli ultimi anni, che nonostante le non poche critiche continua ad avere un grandissimo seguito. 
La serie ormai è arrivata alla metà della sua quarta stagione, chiudendo come di consueto col botto!
Eravamo rimasti con un Rick psicologicamente devastato, un Marle e una Andrea in meno e con lo scontro vinto contro il Governatore, che comunque riesce a scappare. I nostri sopravvissuti hanno trovato nuova gente, hanno rinforzato la prigione e si apprestano a vivere un’esistenza che possa essere la più tranquilla possibile. Oh, che bello. 
Questa stagione si è aperta sempre con la prigione sullo sfondo, ormai Rick non è più il capo ma le decisioni vengono prese da un consiglio: formato dal bello delle donne Daryl, Hershel ora munito di protesi, l’agguerrita (anche troppo) Carol e, a mia sorpresa, Sasha (mancavano quote rosa?). Rick ha appeso la pistola al chiodo e distrutto dall’eccessivo stress  causato dalla morte di Lori e dalla guerra col Governatore, decide di sviluppare il suo pollice verde, obbligando in qualche modo suo figlio Carl a fare lo stesso. Ce l’hanno messa tutta per farci percepire un clima di calma e serenità. 
La situazione diventa caotica ben presto: uno strano virus colpisce i sopravvissuti che muoiono diventando ovviamente zombie, caos conseguente ben prevedibile. 
I protagonisti vengono presi di sorpresa e Carol, sperando di fermare il focolare sul nascere, uccide quelli che credeva gli unici infetti bruciandone i cadaveri, ovviamente tutto all’oscuro del consiglio… Altre conseguenze ben prevedibili! Infatti Rick scoprirà che la colpa è sua e, anche per proteggerla dalle ire del muscoloso Tyreese (una delle due vittime era una sua amata), decide di cacciarla dal gruppo. 
Naturalmente il virus si propaga, colpendo anche Hershel e Glenn, stranamente dopo tanta paura a loro accade ben poco, le uniche vittime saranno esclusivamente personaggi secondari dal destino piuttosto beffardo. Tra queste vittime anche Ryan, padre di due bambine le quali, soprattutto Lizzie, entrano nella vicenda del telefilm. 
Uno stratagemma narrativo per fare fuori molta gente e mettere alle strette i sopravvissuti, dando anche tempo al prode protagonista di uscire fuori dalla sua crisi mistica e, perché no, rendere più forte il legame con suo figlio; emblematica la scena che vede entrambi impegnati a fermare un’orda zombesca. Momenti che ogni figlio ha avuto col proprio paparino. 
Il Govenatore mentre rade al suolo la “sua” Woodbury. Il ritratto della sanità mentale.
Dopo aver vissuto la calma e le crisi di questi primi cinque episodi, la narrazione cambia totalmente, dando una ventata di aria fresca che sinceramente in questo telefilm, finora, si percepisce molto di rado.
Due puntate dedicate interamente al Governatore, probabilmente il personaggio più carismatico e meglio riuscito di tutto il telefilm (accetto correzioni in merito). Il buon Phil, come si fa chiamare adesso, ci viene mostrato proprio come se fosse un errante, ormai abbandonato dai suoi ultimi compagni, trova una famiglia con la quale crea un rapporto molto forte; soprattutto per la presenza di una cara bambina senza padre, e sappiamo benissimo questo cosa può far scaturire nel suo animo! Comunque ci viene mostrato un uomo che sembra pronto a mettersi il passato alle spalle, che si prende cura di questa bambina, sua madre (che diventa la sua nuova amante) e sua zia per mettersi alla ricerca di un posto più sicuro… ma il passato non si fa aspettare. 
Casualmente si imbatterà nella comunità creata dal suo ex “collega” Martinez, che accetterà di farlo entrare a patto che riconosca lui come leader.
Lentamente ritroviamo il vecchio Governatore, che entrerà nelle file della comunità solamente per controllarla: prima di tutto uccide Martinez, l’unico collegamento col suo passato scabroso, poi uccide anche il suo successore (giustamente) e, infine, sapendo che hanno disposizione un carro armato, decide di concludere quel che aveva iniziato: prendersi la prigione. 
Il buon caro e vecchio Phil ci viene mostrato come un paparino dolce e, difficile da credere, ammette che non vuole fare vittime ma usare le sue pedine di scambio, difatti è riuscito a trovare e imprigionare il povero Hershel e la sua vecchia nemesi Michonne, dicendole però che non ce l’ha più con lei, di aver capito di esser stato poco savio in passato. 
Complice il suo carattere da leader naturale riesce a convincere i suoi che è la cosa più giusta da fare, quindi nell’ultimo episodio ci siamo trovati di fronte l’ennesimo confronto tra le due fazioni. 
Il Governatore è chiaro: andatevene prima del tramonto e noi vi ridaremo i vostri due cari amici. Naturalmente nessuno dentro la prigione può fidarsi della sua parola. 
Rick torna lucido come in passato, cerca di spiegare che sa bene di aver fatto anche lui tantissimi errori in precedenza e che, nonostante non sarà di certo semplice, accetterebbe di vivere anche con queste nuove persone. Ormai il vecchio Governatore, che abbiamo imparato ad odiare con amore, è completamente tra noi: stizzito dal candore di Rick non riesce a trattenere la sua vera natura psicopatica e, usando la spada di Michonne, taglia la gola ad Hershel. 
Che la guerra abbia inizio. 
Pochissimo prima che la carotide gli venga recisa. Una scena molto cruenta ed impatto.
Da qui succede assolutamente di tutto. Per cominciare la povera bimba è diventata vittima degli zombie, e il suo nuovo papà senza pensarci due volte le spara in testa, di fronte gli occhi della madre. Molti riescono a scappare grazie al bus, mentre Rick e Phil se le danno di santa ragione. Tra colpi di carri armati e zombie a dir poco invadenti, si consuma lo scontro finale
Alla fine dei giochi tutti i protagonisti ce l’hanno fatta a sopravvivere ma, che delusione, il nostro amato sceriffo le ha prese alla grande dal Governatore pronto ad ucciderlo… ma Michonne, che approfittando del marasma si è liberata finalmente ha la sua vendetta: con la sua spada trafigge il petto dell’uomo che ha causato la morte di Andrea e Hershel! Non finisce qui, infatti la madre della povera bambina, che giustamente dà la colpa al suo vecchio amante per aver distrutto una comunità tranquilla, spara  al Governatore uccidendolo (anche se…). Anche Lizzie, ricordando gli insegnamenti di Carol, ucciderà una donna avversaria. 
Sullo sfondo della prigione in fiamme si conclude questa prima parte di serie: finale emozionante e che conclude il discorso finito con la terza, come se in qualche modo queste otto puntate fossero state un prolungamento della serie precedente. 
Ora? Ora è doveroso aspettarsi tantissime novità, con la prigione distrutta e il Governatore morto (anche se…) la storia necessita follemente di nuovi elementi.
A mio avviso si dovrebbe puntare sulle classiche domande “come è successo tutto questo? Esiste una cura? È dovunque così?”, che renderebbero gli zombie più protagonisti di una storia che spesso li vede come elementi passivi, anche se questo è principalmente dovuto alla chiave di lettura di una storia che vuole farci notare come i veri mostri siamo noi. 
Speriamo che questa seconda parte, che avrà inizio il 9 Febbraio, non ci deluderà! 
Pausa: un’immagine di Daryl a caso, tanto per ingraziarmi il pubblico femmineo. Ok, continuiamo.
Ah sì, un’ultima cosa: la figlia neonata di Rick è scomparsa e dunque probabilmente morta, bel colpo di scena no? All’idea di vedere Rick nuovamente in preda alle crisi esistenziali piango. 
Alex Ziro

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