Kirsty Mitchell e la dea Gaia: la nascita di una fine

La Teogonia di Esiodo racconta come, dopo Chaos, sorse l’immortale Gaia, progenitrice dei titani e degli dei dell’Olimpo. Gaia è la dea primordiale, la potenza divina della Terra, la Dea più importante di tutte. 
La fotografa e artista Kirsty Mitchell, profondamente legata alla sua imponente figura, ha deciso così di inscenare la nascita di Gaia, da modella a dea immortale. Per dieci lunghe settimane Kristy si è dedicata alla creazione di un copricapo che avrebbe racchiuso tutta la grandezza e la potenza della Dea Madre. Un lavoro meticoloso ma ispirato e sentito, la Mitchell infatti ha dedicato questo capolavoro a sua madre, morta nel 2008.
Wonderland” è il nome di questo progetto durato quattro anni e Gaia ne segna la trionfante fine. 
I personaggi non sono stati creati su qualcosa di già esistente- sono il risultato dei miei ricordi sbiaditi delle storie che mia madre mi leggeva da bambina, illustrazioni di libri originali, poesie , dipinti, sogni. Ho voluto proiettare i miei pensieri su persone reali, per poi perdermi dentro di esse”, ha dichiarato l’artista.
Il copricapo è stato interamente dipinto e bordato a mano. È molto pesante tanto da dover essere collegato a una trave di legno nello studio per portare il peso fuori la testa della modella. Lo straordinario copricapo è composto anche di vari elementi che Kristy ha reperito nel suo viaggio in Tibet come campane tradizionali e collane tribali. L’effetto finale è spettacolare rende davvero la grandezza e la personalità di Gaia, e dopo tanto lavoro questa è stata la più grande soddisfazione per Kristy Mitchell, è riuscita nel suo intento e lo ha fatto in maniera straordinaria. 
Gaia segna la nascita di una fine, la transizione di Gaia da mortale alla sua vera forma di dea immortale, la rappresentazione creata dall’artista coglie in pieno la vera essenza di Gaia, circondata da un’esplosione di energia scintillante. Il suo personaggio influisce su tutto, creando un effetto farfalla che mette in moto la fine della storia.

Consuelo Renzetti